Alta Capacità Ferroviaria Napoli – Bari. Presidente Nino Lombardi: “Ripristinare stato” Strade provinciali

Il Presidente della Provincia di Benevento Nino Lombardi, ha chiesto al Dirigente del Settore della Provincia di Benevento ing. Angelo Carmine Giordano di diffidare i Concessionari dei lavori per la realizzazione dell’Alta Capacità Ferroviaria Napoli – Bari a rimettere “in pristino stato” le Strade provinciali che consentono l’accesso dei mezzi pesanti ai numerosi cantieri aperti lungo la Vallata Telesina fino ai confini con l’Irpinia.

L’iniziativa nasce a seguito di numerose segnalazioni da parte di privati cittadini, Istituzioni e Consiglieri provinciali, dopo alcuni sopralluoghi effettuati dallo stesso Presidente sulla rete viaria e acquisite le relazioni dei Tecnici del Settore Infrastrutture dell’Ente.

«La Presidenza della Provincia di Benevento», ha dichiarato Lombardi, «prende atto che i pesanti mezzi meccanici e di trasporto che operano sui cantieri dell’Alta Capacità Ferroviaria Napoli – Bari, servendosi delle Strade provinciali di collegamento, non sembrano adottare tutte le necessarie e dovute precauzioni affinché non si danneggino le sedi stradali con il loro transito e con i loro carichi. E’ stato notato, peraltro, che sull’asfalto spesso ricadono persino parte del materiale di risulta dai cassoni. E’ appena il caso di sottolineare la gravità della situazione che viene confermata da numerosi utenti e rappresentanti delle Istituzioni che quotidianamente si servono della rete provinciale a servizio dei Comuni di Dugenta, Amorosi, Telese Terme, Castelvenere, Guardia Sanframondi, San Lorenzo Maggiore, Solopaca, Ponte ed Apice. La Provincia di Benevento è da sempre impegnata affinché la dotazione delle infrastrutture materiali (e immateriali) del Sannio sia adeguata alle necessità e ai bisogni del mondo contemporaneo e della competizione globale, e l’Alta Capacità Ferroviaria sulla Napoli – Bari è una antica battaglia della Rocca dei Rettori, ma questo assunto», ha concluso il Presidente, «non può tradursi, né può giustificare il danno alla rete viaria preesistente ed alla sicurezza dei trasporti pubblici e privati».

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