Mo: il ‘ritorno’ di Di Battista, al Senato con 80mila firme pro-Palestina (2)

(Adnkronos) – Intorno a lui, con fotografi e cameramen che pressano, è tutta una richiesta di selfie e strette di mano. Tanti giovani, “la meglio gioventù”, li ‘coccola’ Di Battista. “Abbiamo raccolto le firme, ora le consegnamo e poi partirà la fase due, un percorso di pressione nelle istituzioni”, promette. Il M5S la sosterrà? “Ci auguriamo che i parlamentari della Repubblica ci sostengano tutti”. Il Movimento? “Una bellissima pagina del passato”, taglia corto, mentre tira dritto di fronte a chi gli chiede se Conte si indisporrà per l’iniziativa: “anche se fosse, non è un problema mio…”.

Ma non è al Movimento che pensa, perché Di Battista picchia duro sul governo, in particolare sulla premier. “La conosco, il suo silenzio mi stupisce e la rende complice. Ha le mani sporche di sangue perché anche lei è politicamente coinvolta”, dice mentre attorno a lui scatta l’applauso. Sono un centinaio le persone radunate in piazza Vidoni, con tanto di striscione con su scritto ‘L’Italia riconosca la Palestina, ora!’. Inizialmente -in barba al caldo torrido-, tutti vogliono seguire ‘Dibba’, accompagnarlo fino al Senato. Ma la Polizia spiega che non è possibile. E così poco più di una decina di attivisti, con Di Battista e Lezzi in testa, si avviano con gli scatoloni carichi di 80mila firme -78mila per l’esattezza-, e un codazzo di fotografi e cameraman al seguito.

“Oggi rientrerò in Parlamento – dice Di Battista – a nome dei cittadini indignati per quel che sta facendo il terrorismo di stato israeliano e per la risposta ipocrita e stomachevole da parte delle istituzioni italiane. A cominciare da questo governo pavido, che tace di fronte ad una strage di bambini palestinesi. Quando Tajani e Meloni non sanno che dire tornano a spolverare la frase ‘due popoli due stati’: oltre ad essere politicamente vigliacchi, si dimostrano particolarmente ignoranti sulle questioni medio-orientali, sulla questione palestinese. Dovrebbero studiare, oltre a tirare fuori un po’ di coscienza, posto che ne abbiano ancora una: lo Stato di Israele non è in discussione, ma lo è la sopravvivenza dei palestinesi. Ogni giorno vengono imputati gli arti di 10 bambini, mentre donne, piccoli e civili vengono massacrati… Dov’è in tutto questo Meloni?”.

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