Stress idrico nel Sannio e riduzione delle portate a Benevento.

Ancora una volta la città dovrà subire la chiusura dei rubinetti per la diminuzione della portata idrica delle sorgenti del Molise. In attesa di opinabili soluzioni, volte ad utilizzare le acque potabilizzate della diga di Campolattaro e quelle scadenti dei pozzi di San Salvatore Telesino, una delle risposte efficaci per arginare la siccità è quella di migliorare lo stato delle condutture, riducendo così l’elevata percentuale di dispersione idrica che si avvicina al 55,9%.

Il rammarico espresso a più riprese da Gesesa e dal Comune di Benevento per la mancata opportunità di accesso ai fondi del PNRR, a causa dell’assenza di un gestore unico, non può costituire un alibi rispetto allo spreco di risorse attuato da una gestione poco attenta al bene comune. In realtà, se si fosse optato per la gestione pubblica, non si sarebbero dovuti attendere i tempi occorrenti per la gara di affidamento al soggetto privato e non sarebbero andati persi i fondi del PNRR. L’invito alla razionalizzazione dell’uso dell’acqua, rivolto ai cittadini, si ritorce come un boomerang verso chi ha la responsabilità della gestione idrica.  Mentre si autorizza la realizzazione di un campo da golf dall’enorme fabbisogno idrico, si rivolgono raccomandazioni alla cittadinanza per evitare sprechi di acqua.

In una fase vera e propria di emergenza climatica, il campo da golf è un lusso che non possiamo assolutamente permetterci: potrebbe diventare uno strumento di disuguaglianza sociale, causando l’esplosione di una guerra dell’acqua ingaggiata tra ricchi e poveri.

                                                                         Per il Comitato sannita Acqua Bene

                                                                                        Anna Maria Mollica

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