E’ quanto ha confermato Antonio, il secondogenito dell’imprenditore, l’unico dei suoi cinque figli che è rimasto a vivere in Italia. “Ho sentito papà la scorsa notte – dice il figlio ancora commosso – l’unica cosa che mi ha detto è stata questa: ‘non ti preoccupare, io sto bene ed il peggio e’ passato. Ci vedremo prestò”. Intanto il vice capogruppo dei senatori del Pdl, Cosimo Izzo, che sin dalle prime battute del rapimento si era attivato con il Governo perché seguisse con attenzione la vicenda, ha avuto durante la notte una lunga telefonata sia con l’imprenditore italiano che con il maresciallo dei carabinieri presso l’ambasciata italiana a Caracas, Giuseppe Scrima, che ha seguito da vicino le indagini ed ha assistito i familiari di Mancini Calabrese. “Guido – dice Izzo – non è stato maltrattato dai suoi rapitori che lo hanno tenuto nascosto a pochi chilometri da Cabimas, nello stato di Zulia, dove l’imprenditore ha casa”. “Quando i rapitori, messi sotto pressione dalla polizia locale – conclude Izzo – si sono accorti che stavano per essere scoperti hanno preferito abbandonare l’ostaggio e fuggire lasciando Guido Mancini Calabrese in una tenuta agricola di Punta Gorda”.
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